melamed, torino – “Ciao, Sonia”
Emozione, commozione, mille ricordi, molte lacrime e tante risate. La festa a sorpresa organizzata da genitori, studenti, insegnanti amici ed ex allievi per salutare Sonia Brunetti, preside della scuola ebraica di Torino che alla fine di questo anno scolastico lascerà l’istituzione dove è cresciuta, prima come allieva, poi come insegnante e per finire come dirigente è stata un grande successo. Una grande catena di affetto, che letteralmente di generazione in generazione ha portato ricordi, pensieri e testimonianze si è attivata, in alcuni giorni di lavoro frenetico, complicato dall’esigenza di fare tutto di nascosto, e a partire dai bambini, impegnati a preparare festoni, creare cartelloni e scrivere pensieri fino agli anziani della casa di riposo che, suddivisi fra la balconata che sovrasta il cortile scolastico e la bolgia della festa hanno manifestato il proprio affetto.
Anche la scalinata, invasa dai ragazzi che attualmente frequentano la scuola, è riuscita a mantenere il silenzio pur di non rovinare la sorpresa, in attesa del ritorno della preside, che molto opportunamente era impegnata fuori dalla scuola, e al suo arrivo genitori, docenti e studenti del suo primo ciclo di insegnamento l’hanno accompagnata al centro della festa. E l’effetto di centinaia di persone riunite in silenzio ad aspettarla è riuscito a superare la scorza di una preside che non è mai riuscita davvero a farsi passare per burbera e severa, nonostante i tentativi.
Letture preparate nelle classi, musica, lettere e video mandate da colleghi e amici e una carrellata di immagini a partire dalle prime pagelle, hanno raccontato la storia di una persona che ha sempre fatto dello studio il principio cardine. Prima da scolara, e poi da insegnante e studiosa che – come ha voluto ricordare anche in occasione della recente maratona di lettura, che negli scorsi giorni a riportato la consueta festa dedicata ai libri nei locali della scuola ed ha anche marcato il passaggio di consegne al nuovo preside, Marco Camerini – ha sempre insegnato che per far crescere gli altri bisogna anche saper crescere personalmente, senza mai smettere di impegnarsi e di migliorarsi.
E dopo la commozione è stato il momento della musica, anch’essa organizzata grazie ai tanti allievi, ex allievi, genitori e colleghi che hanno messo impegno e un enorme affetto nel ringraziare una persona preziosa. Come recitava il grande striscione appeso alle scale, in cortile: “Ciao, Sonia”.
a.t. twitter @ada3ves
(9 giugno 2017)