DafDaf estate, agosto – Le fiabe dei Grimm, a fumetti
In distribuzione in questi giorni, il numero di agosto di DafDaf propone ai suoi giovani lettori pagine particolarmente giocose e colorate. Come abbiamo raccontato qualche giorno fa presentandolo, nel numero 82 del giornale ebraico dei bambini compare uno speciale dedicato alle fiabe dei fratelli Grimm, che è costruito come un dialogo immaginario fra Jacob e Wilhelm. La discussione fra i due fratelli, che parlano di una giovane illustratrice determinata a disegnare le loro storie, è il modo scelto da Guido Vitale per raccontare il lavoro di Rotraut Susanne Berner, autrice di un libro pubblicato da Quodlibet e intitolato semplicemente Fiabe a fumetti. Riproponiamo qui tutti i contenuti dello speciale.
a.t. twitter @ada3ves
Fiabe a fumetti
“Jacob, bussano alla porta, potresti aprire tu, per favore, che sto scrivendo?”
“Va beeene”
“Jacob, ma insomma, chi era alla porta? Non sarebbe ora di mettersi a lavorare”?
“Ma insomma, Wilhelm, un poco di pazienza. Era quella signora dei disegni, mica potevo mandarla via in malo modo…”
“Disegni, che diavolo di disegni”?
“Lo vedi che hai sempre la testa nelle nuvole. Te ne ho già parlato tante volte. Quella che si è messa in testa di disegnare le nostre favole, le nostre storie, e voleva fami vedere come se la sta cavando”.
“Jacob, ma dico, sei diventato matto? Quali nostre storie, quali nostre favole. A me non risulta niente del genere”.
“Ma Wilhelm, cosa dici, abbiamo appena pubblicato un grande libro che contiene centinaia di storie, lo abbiamo anche intitolato Fiabe del focolare. Questa ragazza ha letto le nostre storie e si è messa in testa di farci dei disegni”.
“Smettila Jacob di dire le ‘nostre’ storie. Le storie non sono nostre, non ce le siamo inventate noi. Ce le siamo fatte raccontare, siamo andati per anni di casa in casa chiedendo ai nonni, chiedendo ai bambini, ascoltando la loro maniera di narrarle. Le nostre storie non sono nostre. Sono la voce di tutto un popolo, sono migliaia di voci che si uniscono assieme e che raccontando da uno all’altro fanno una magia che non potrebbe compiersi in nessun altro modo”.
“Che magia”?
“Fanno in modo che la fantasia diventi realtà, una realtà più vera del vero, perché viene dalla vita più profonda, dai pensieri più segreti”.
“Insomma, Wilhelm, ho capito e sono molto felice che si possa lavorare fra fratelli. Ma che cosa avresti contro questa povera ragazza che ha fatto un libro così bello”?
“Che cosa avrei? Le favole del focolare devono passare attraverso le parole e ognuno deve essere libero di immaginare, di vedere nella sua fantasia, tutti i personaggi e gli avvenimenti. Se se li trova già disegnati, l’immaginazione rischia di ammalarsi. E poi, in definitiva, perché questa ragazza ci tiene tanto a disegnare”?
“Beh, vedi, Wilhelm, lei dice che proprio la sua immaginazione le ha detto cosa e come disegnare e ora vorrebbe raccontare a tutto il mondo che cosa le ha detto la sua immaginazione”.
“Ma Jacob, la disegnatrice non sarà di quegli stupidi convinti che le favole che abbiamo raccolto siano troppo difficili, troppo impressionanti, troppo spaventose per i bambini e che ai bambini bisognerebbe raccontare storie più tranquillizzanti fatte apposta per loro”?
“Per niente, Wilhelm, lei sa come la pensi. Le storie che arrivano al cuore, le storie che tutto un popolo racconta da una generazione all’altra, devono essere per tutti, per i grandi e per i piccoli”.
“Va bene, Jacob, allora lasciamola disegnare. Forse anche lei ha capito che con l’immaginazione e con il linguaggio si può conquistare la libertà. Si possono sfidare i re e i tiranni. Si possono vincere i prepotenti. Un giorno, presto, non saremo più solo noi due fratelli. Saremo sette amici e scriveremo allora uniti una storia tutta nostra”.
Guido Vitale
Il libro
Raccoglie otto storie tratte dalla celeberrima raccolta dei Grimm: alcune sono notissime, come II Principe Ranocchio, Pollicino, Raperonzolo, e l’immancabile Cappuccetto Rosso mentre altre sono meno conosciute. Così i piccoli lettori italiani possono scoprire anche Madama Holle, Jorinda e Joringhel, La fortuna di Hans e Hans mio porcospino.
Si intitola semplicemente Fiabe a fumetti ed è stato pubblicato dalla casa editrice Quodlibet. L’autrice, Rotraut Susanne Berner, ha spiegato che la sua scelta di combinare il linguaggio delle fiabe con quello dei fumetti è una forma di interpretazione: “Mi sono lanciata nell’esperimento di volerle raccontare in maniera concisa, quasi esclusivamente con le immagini. In cambio, mi sono potuta prendere molte libertà. In verità, però, mi sento legata ai testi antichi e molto belli dei fratelli Grimm: il loro suono mi è familiare dai giorni della mia infanzia. I fumetti sono una specie di satira che in nessun modo può equivalere alla lettura vera di una fiaba”.
Rotraut Susanne Berner
Rotraut Susanne Berner è nata a Stoccarda ed è una delle più apprezzate illustratrici e autrici di libri per bambini e ragazzi. Ha ottenuto molti riconoscimenti tra cui, più volte, il Deutscher Jugendliteraturpreis e, nel 2016, il premio Hans Christian Andersen. Tra le sue opere pubblicate in italiano quella forse più magiche appartengono alla serie delle “giornate in città”. Sono diversi libri – Una giornata d’inverno in città, Una giornata di primavera in città e molti altri, ispirati alle opere di Ali Mitgutsch. Sono senza parole ma pienissimi di storie, tutte con gli stessi personaggi, e negli stessi luoghi.
I Grimm
Jacob Grimm è nato a Hanau, in Germania, nella regione dell’Assia, nel 1785. Suo fratello Wilhelm nel 1786. Questo dialogo è stato immaginato dal giornalista Guido Vitale e non è mai avvenuto. Eppure avrebbe potuto avvenire. I fratelli Grimm e altri cinque amici, tutti professori all’Università, nel 1837 formarono un gruppo invincibile, “I Sette di Gottinga”, che non ebbe paura dei re e dei tiranni, impose il rispetto della Costituzione e della libertà d’espressione e contribuì a tenere alto l’onore dell’Europa.
(agosto 2017)