DafDaf compie sette anni
festeggiando con i panda
Il panda, in copertina, non guarda diritto negli occhi il lettore. Il suo sguardo lo supera, con dolcezza, forse con un poco di tristezza, e un sorriso appena accennato incuriosisce e sorprende. Non ci sono solo il bianco e il nero dell’orso simbolo del WWF e di tutti gli animali in via d’estinzione, ad aprire il numero di ottobre di DafDaf, ma anche il rosso di un grande fiocco. E la testata festiva, disegnata anch’essa da Paolo Bacilieri, col suo striscione e il numero sette, a coronare l’illustrazione di Luisa Valenti, che da diversi anni ogni mese regala al giornale ebraico dei bambini le sue copertine. Il panda non è una scelta casuale: da poco è stato dichiarato fuori pericolo, e festeggia con DafDaf, la cui redazione invece a volte si sente un poco come il panda quando era in pericolo: le riviste per bambini chiudono, quelle che esistono faticano, e creare contenuti di qualità per giovani lettori non è sempre facile, soprattutto con risorse ridotte al minimo e tempi sempre tiratissimi. Ma esistono e resistono gli amici, che di mese in mese accompagnano oramai da tanti numeri un piccolo giornale che di sicuro non intende arrendersi, regalando idee, testi, illustrazioni e soprattutto un grande patrimonio di affetto e sostegno. È a loro soprattutto, e ai lettori di DafDaf, che in questo compleanno importante va il ringraziamento della redazione che spera che con il loro aiuto e grazie ai buoni auspici del panda in copertina il mensile si salvi dal rischio di estinzione.
DafDaf ha compiuto sette anni, e come ha scritto Guido Vitale nello speciale compleanno, “Sette è un numero importante nella testa degli ebrei. Sette è un ciclo completo. Il momento di essere felici di quanto si è fatto e il momento di riprendere la rincorsa. Con il prossimo numero il vostro giornale entra nel suo ottavo anno, una grande responsabilità perché otto è uno più di sette, otto è uno più della completezza. Otto è un sette con qualcosa che si aggiunge e aggiungere il numero Uno al nostro lavoro è sempre sensazionale”.
In occasione del settimo compleanno di DafDaf, poi, due pagine sono dedicate ai compleanni nel mondo: in Giappone, il settimo compleanno (insieme al terzo e al quinto), è considerato speciale, mentre in Canada c’è l’abitudine di ungere il naso ai festeggiati, col burro. Sempre meglio di quello che succede in Giamaica, dove bambini e bambine vengono completamente “impanati” con la farina, per festeggiare in allegria. E i giochi non mancano neppure nelle pagine dedicate alla filosofia, in cui Sara Gomel racconta questo mese come i filosofi siano dei veri burloni, cui “piace girare e rigirare i pensieri, collegare le idee in modi nuovi che possono a volte sembrare strani e assurdi. Capita anche che i filosofi creino delle parole nuove, che prima non esistevano, quelli che nel nostro linguaggio chiamiamo concetti”, spiega. E continua: “I filosofi amano giocare con la lingua, che è il tramite per formulare dei pensieri. Amano fare domande a cui spesso non sanno rispondere, domande difficili che lasciano a bocca aperta grandi e piccoli”. La rubrica, poi, propone ai piccoli lettori due giochi semplicissimi eppure sorprendenti, che possono durare pochi minuti come ore, se ci si appassiona.
Per la rubrica Musica, maestra! questo mese Maria Teresa Milano ci ha mandato tre cartoline, da Loano, dal Monte Bianco e da New York, in cui racconta rispettivamente di Angelo Branduardi e della sua versione di una canzone tradizionale ebraica, di Ram Vashdi e Shoval Moshon, autori di una versione in ebraico della notissima Despacito, e di Louis Armstrong, che parlava benissimo… lo yiddish!
Non mancano ovviamente le ricette di Roberta Anau, che augura ai lettori un buon compleANNO approfittando della sovrapposizione con Rosh haShanah: “Per Rosh ha-Shanà la tradizione impone o propone una successione di cibi, frutta e verdura, fino ad arrivare (scusate: orrore!) alla testa di ariete o agnello, il poveretto che finì impigliato in un cespuglio con il destino di sostituire il nostro Isacco, in procinto di essere sacrificato da suo padre Abramo. Il tutto è lievemente truculento…
Su ogni alimento una benedizione accosta per assonanza il nome ebraico del frutto o della verdura alla radice ebraica che in genere c’entra con l’annientamento dei nostri nemici (che in realtà sono parecchi!). E quindi mele e miele, fichi e datteri, barbabietola e zucca e porri e fagioli e melograno”. Così questo mese si impara a fare ottime marmellate di stagione, da infilare bollenti dentro i barattoli per centellinarli a colazione, a merenda, su una crostata o magari con un bel pezzo di formaggio, magari imparando quello che questo mese, per la F, insegna Nedelia Tedeschi, la morà Dafdafà.
E ora, poiché “otto è uno più della completezza. Otto è un sette con qualcosa che si aggiunge”, il giornale ebraico dei bambini punta diritto al suo ottavo compleanno, con l’augurio di festeggiarlo sorridendo insieme ai panda.
Ada Treves twitter @ada3ves
(17 ottobre 2017)