…Europa

Ci sarebbe da parlare delle grandi manovre che stiamo vedendo in Medio Oriente, con molti quotidiani (italiani ed esteri), che insistono su un’Arabia Saudita tesa a destabilizzare il Libano per favorire un intervento israeliano contro Hezbollah. Un gioco politico talmente infantile (in stile saudita, direi), da sperare non sia vero. Però, noi che scriviamo da questa parte del pianeta, non possiamo non parlare di Europa, dopo quanto avvenuto sabato scorso in Polonia. Già ne hanno scritto altri, ma gli slogan per una Polonia bianca e cristiana non possono che far riemergere i ricordi peggiori. Slogan rivolti indifferentemente verso musulmani ed ebrei, che, così si è sentito, dovrebbero essere espulsi dalle stanze del potere. Si spera, almeno, che queste manifestazioni convincano una volta per tutte l’ebraismo europeo che islamofobia e antisemitismo, qui da noi, sono vasi comunicanti e che fare campagna anti islamica per sentirsi più israeliani degli israeliani avrà solo l’effetto di aprire la caccia allo straniero, fra cui, ancora oggi, l’ebreo è iscritto. Visioni in stile eurabia (lo scrivo apposta minuscolo per non dare dignità a luoghi inventati), paura di un’islamizzazione dell’Europa e cose varie sentite in questi anni sono tutti argomenti che non fanno i conti con un convitato di pietra: l’Europa cristiana, appunto. La realtà dei fatti non corrisponde a queste assurde e puerili teorie. La realtà è che, appena si sente minacciata, l’Europa reagisce con rivendicazioni identitarie e con pulsioni xenofobe. Succede il finimondo se non si canta Bianco Natale nelle scuole, se non si espone il presepe all’ingresso degli edifici pubblici. Non parliamo di costruire moschee anche in città internazionali come Milano. Il pericolo non è la vittoria dei Fratelli Musulmani alle prossime elezioni, ma l’incredibile ascesa di movimenti razzisti, in pochi anni passati dallo 0,… a candidarsi a maggioranza. Finalmente, si è sentita qualche voce alzarsi dal governo israeliano, fino a ieri impegnato a convincere l’Europa che nei nostri Stati si combatte la stessa guerra che si combatte in Israele, magari strizzando anche l’occhio a gente come Orban e Strache. Quelli, appunto, dell’Europa bianca e cristiana.

Davide Assael, ricercatore