Ardeatine, l’arte per il ricordo
Il disegno, significativamente, sarà in mostra fino al momento in cui la città e le istituzioni ricorderanno l’eccidio nel suo 74esimo anniversario. Al museo ebraico di Roma, tra tante novità, in esposizione da ieri il bozzetto per il cancello interno delle Fosse Ardeatine realizzato da Mirko Basaldella nel 1949. Un’iniziativa che vuole suscitare riflessione e confronto sul tema della Memoria, anche attraverso il linguaggio dell’arte. Un mondo in cui Basaldella, nato a Udine nel 1910 e morto a Cambridge nel 1969, fu grande protagonista.
Allievo di Arturo Martini, si trasferì a Roma nel 1934 dove conobbe gli artisti della Scuola Romana. Nel 1935 esordisce alla Quadriennale romana e nel 1936 alla Biennale di Venezia, anno della sua prima personale alla Galleria della Cometa a Roma. Si accosta all’esperienza cubista avviando ricerche strutturali e materiche, in scultura come in pittura, presentate in varie personali negli USA, alla Knoedler Gallery e alla Catherine Viviano Gallery di New York. Nel 1955 espone a Documenta a Kassel, vince il premio internazionale alla III Biennale di San Paolo del Brasile, ottenendo nel 1957 analogo riconoscimento a Carrara, nel 1959 dall’Accademia Nazionale dei Lincei a Roma, e nel 1966 dalla Quadriennale romana. Dal 1957 dirige il Design Workshop alla Harvard University a Cambridge
Il bozzetto del mausoleo, inaugurato ieri con la partecipazione del rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni, della presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, dell’assessore alla Cultura Giorgia Calò, del sottosegretario ai Beni Culturali Dorina Bianchi, del direttore del Simon Wiesenthal Center Mark Weitzman e di Robert Williams dell’United States Holocaust Memorial Museum, corrisponde al cancello interno che racchiude la grotta dell’eccidio cui si accede dopo aver oltrepassato il cancello esterno, analogo nelle dimensioni e nell’impostazione, mentre l’ingresso è contrassegnato dalla cancellata fusa in bronzo nel 1950, l’opera di maggior impegno monumentale dell’artista. Dal 1946, data del concorso bandito per il monumento dal Ministero della Pubblica Istruzione, Basaldella elaborò una lunga serie di studi preparatori sempre più lontani dall’illustrazione e viceversa più evocativi e interiorizzati dell’evento stesso, superando ostilità e preclusioni di chi, invece, voleva un’opera di carattere realista e ovviamente figurativa. “Di fatto – viene spiegato – le Cancellate bronzee per le Fosse Ardeatine segnarono una svolta nella storia della scultura, non solo italiana, per l’interpretazione originale del tema commemorativo e per il serrato dialogo spaziale su scala architettonica.
(29 gennaio 2018)