Setirot – Un po’ di silenzio
Preoccupato e confuso. Di più: angosciato. Domenica scorsa sono tornato per l’ennesima volta al Memoriale della Shoah. E – se mai ce ne fosse stato bisogno – non mi capacito di quanto accade nel nostro paese e nel mondo. Quando ero piccolo e poi ragazzo – non soltanto nelle nostre famiglie – le parole fascismo antisemitismo razza nazismo ku klux klan erano letteralmente impronunciabili, inimmaginabili da ascoltare ancora. Ora tutto pare non soltanto sdoganato, ma pure all’ordine del giorno, perfino, talvolta, al nostro interno. Non mi ritrovo più. Per questo chiedo perdono alla redazione, al direttore, ai lettori, ma questa settimana non riesco a scrivere. Scusatemi. Un po’ di silenzio per rimettere insieme le idee e ritrovare la forza di combattere ciò che non smetteremo mai di combattere.
Stefano Jesurum, giornalista
(1 febbraio 2018)