Il piano di Teheran:
uccidere l’ambasciatrice Usa
L’Iran aveva in mente di assassinare l’ambasciatrice americana in Sudafrica, buona amica di Donald Trump. Questo, secondo Politico, il piano del regime di Teheran per vendicare l’uccisione del generale Soleimani a gennaio. “Un report – spiega il Corriere – inserito nel cosiddetto Duty to warn, ossia un avviso specifico alla personalità che si ritiene in pericolo. A seguire una segnalazione nel World Intelligence Review (WIRe) della Cia, file al quale hanno accesso vertici politici e anche congressisti”.
Sul Corriere si guarda anche al prossimo voto per le presidenziali Usa. Ad essere pubblicato è un duro attacco del politologo Ian Bremmer a Trump e al modo in cui sta conducendo la sua campagna: “Mai prima d’ora nella storia americana moderna un presidente in carica ha tentato attivamente di delegittimare il risultato elettorale a vantaggio dei suoi obiettivi politici”.
Oggi a Washington la firma dell’accordo tra Israele e Bahrein ed Emirati Arabi Uniti. Una giornata storica che potrebbe essere il preludio ad altre. Scrive Fiamma Nirenstein (Il Giornale): “Gli spazi geografici investiti dalla speranza del cambiamento sono vasti, il fatto che l’Arabia Saudita abbia aperto lo spazio aereo accorcia la distanza fra Israele, il Mondo Arabo, l’Oriente, il resto del mondo”.
Un sensore smart che decifra i messaggi dei neonati, analizzandone suoni e movimenti: è l’invenzione della start-up israeliana LittleOne. Nel lancio del prodotto, si legge su Stampa Tuttosalute, sono state coinvolte 30 famiglie. Altre 50, viene spiegato, “prenderanno parte alla fase successiva, ma ce ne sono centinaia che hanno già contattato l’azienda”.
Esce oggi con Rizzoli il nuovo libro del direttore di Repubblica Maurizio Molinari: “Atlante del mondo che cambia”. Il quotidiano pubblica una presentazione del volume in cui si passano in rassegna i vari temi approfonditi, dai conflitti alle migrazioni, dall’emergenza ambiente al razzismo. In questa sezione anche un riferimento al problema sempre attuale dell’antisemitismo. A scrivere del libro sono anche Ferruccio De Bortoli (Corriere) e Gianni Riotta (La Stampa).
Porta invece la firma di Anna Folli “La casa delle finestre sempre accese” (Neri Pozza). Il libro, dedicato alla storia e all’impegno intellettuale del critico letterario Giacomo Debenedetti, è presentato su Avvenire.
“La strategia dell’appello contro le destre nasconde un problema di identità per il Pd”. È quanto si legge in un articolo del Foglio dedicato alle prossime elezioni regionali. Ad intervenire, tra i sostenitori della candidata leghista Susanna Ceccardi in Toscana, l’editore Guido Guastalla.
Dice la sua anche il semiologo Ugo Volli.
Sempre sul Foglio appare una intervista al comunicatore Daniel Fishman, che racconta alcune delle campagne elettorali in cui è stato coinvolto.
Ancora due giorni di programmazione per Ebraica, il festival internazionale di cultura organizzato dalla Comunità ebraica di Roma. Ne parlano le pagine locali di Corriere e Repubblica, raccontando anche gli spunti più significativi delle serate appena trascorse.
Intervistato da La Stampa Torino, Angelo Pezzana racconta la sua vicinanza a Israele e il suo essere sionista. “Lo sono – afferma – da quando a 16 anni lessi della Inquisizione spagnola e dell’antigiudaismo cattolico”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(15 settembre 2020)