L’Italia e la crisi di governo,
ultime consultazioni

Quasi tutte le aperture odierne dei quotidiani sono dedicate alla crisi di governo. Ma la situazione non è ancora chiara. Le consultazioni da parte del Capo dello Stato Sergio Mattarella, proseguiranno oggi. E a salire al Colle saranno i rappresentati dei partiti di destra e i Cinque Stelle. Chi ha già espresso la propria posizione – molto discussa sui giornali – è il leader di Italia Viva Renzi che a Mattarella ha chiesto che non venga incaricato il presidente del Consiglio uscente Conte, ma che venga affidato un mandato esplorativo a un altro nome per gestire la prima fase della crisi. Cinque Stelle e Pd hanno invece detto che sosterranno Conte e non è chiaro in che termini e se saranno disposti a ricucire lo strappo con Italia Viva.

Usa, cautela mediorientale. Continuità con la politica dell’amministrazione Trump in Medio Oriente. È l’orientamento del nuovo Segretario di Stato Usa Anthony Blinken, scrive Repubblica. E così: l’ambasciata Usa resterà a Gerusalemme; il ritorno all’accordo su nucleare con l’Iran si allontana; gli accordi di Abramo promossi da Trump fra Israele e paesi arabi avranno un seguito. Insomma, “niente strappi e tanta cautela”, la sintesi del quotidiano, che riporta anche di una conversazione tra Blinken e il ministro degli Esteri Di Maio. La Farnesina, in una nota, riferisce che “I due ministri hanno fatto delle eccellenti relazioni bilaterali, soffermandosi sui principali dossier di comune interesse, tra cui la Libia, la cooperazione Nato, il contrasto al terrorismo, il caso Navalnyj e i rapporti con la Russia”. Sempre su Repubblica, l’analista Richard Hass spiega che per gli Usa: “Uno degli obiettivi chiave di politica estera oggi è di estendere gli Accordi di Abramo all’Arabia Saudita. È un passaggio chiave per stabilizzare il Medio Oriente: Israele e Paesi arabi hanno già relazioni dirette. E i palestinesi devono capirlo: non sono più la pregiudiziale per la pace”.

Vaccini. La Commissione europea è pronta a bloccare l’export delle dosi di vaccino AstraZeneca, di cui oggi l’Ema dovrebbe dare per il via libera. Un provvedimento che vuole essere una risposta “alla decisione del gruppo farmaceutico britannico-svedese di tagliare le forniture di vaccini del 60% nel primo trimestre e di non fornire le informazioni richieste”, spiega il Corriere. Intanto sulle stesse pagine, Myrta Merlino, guardando all’Italia, parla di “Paese senza memoria che non riesce ancora a vaccinare Liliana Segre”.

Saluti romani in consiglio. Nel comune di Cogoleto, in provincia di Genova, polemica per la denuncia della maggioranza contro tre consiglieri eletti in una lista civica di centrodestra (due sono iscritti a Lega e FdI), accusati di aver effettuato alcune votazioni con il saluto romano. La seduta in questione era in programma durante la Giornata della Memoria in ricordo delle vittime della Shoah. Uno dei primi a commentare il gesto e pubblicarne la foto, riporta La Stampa, è il governatore della Liguria Giovanni Toti, da Roma, che spazza via le giustificazioni: “Oltre a commettere un reato, hanno offeso nel giorno della Memoria tutte le vittime della follia criminale nazifascista. Da Presidente di Regione ritengo che nessuno debba permettersi comportamenti simili, a maggior ragione i rappresentanti delle istituzioni, in nessuna giornata, non solo in quella della Memoria”.

Viareggio e la sinagoga da ristrutturare. La Nazione segnala che Emanuele Filiberto ha effettuato una donazione per la sistemazione della sinagoga di Viareggio, chiusa a causa di infiltrazioni. Un gesto arrivato dopo la discussa lettera di scuse da lui inviata al mondo ebraico in riferimento alle responsabilità dei Savoia per le leggi razziste. Il quotidiano dà ampio spazio alle giustificazioni di Emanuele Filiberto – che arriva a dire di non aver chiesto perdono, quando nella lettera scrive letteralmente “Chiedo perdono a nome di tutta la famiglia Savoia” -, mentre definisce come “arroccata” la posizione dei referenti della Comunità ebraica locale. Su una possibile presenza dell’erede Savoia in sinagoga, Paolo Molco, vice presidente della comunità ebraica di Pisa e Viareggio, afferma: “non buttiamo certo fuori nessuno, ma prima dovrei consultare la direzione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane a Roma”. “Non è lui che doveva scusarsi – sottolinea invece Vittorio Mosseri, presidente della Comunità ebraica di Livorno – bensì suo bisnonno. Prendo atto ma lo ritengo un gesto tardivo. Vedremo se davvero Casa Savoia mostrerà pentimento”.

Firenze in musica. Il Maestro israeliano Lahav Shani è a Firenze per dirigere l’Orchestra del Maggio e registrare, anche da pianista, un concerto disponibile dalle ore 20 del 1° febbraio, per un mese, in streaming gratuito sul sito del teatro. Direttore d’orchestra e pianista, nato a Tel Aviv nel 1989, Lahav Shani è attualmente il direttore musicale della Israel philharmonic orchestra, succedendo a Zubin Mehta che ha mantenuto questa carica per 50 anni. “Mi dispiace suonare senza il pubblico in sala”, afferma il giovane direttore intervistato da Repubblica Firenze. “Ma sono onorato che nella platea vuota siederà Mehta, quasi un mentore per me”.

Memoria. Sul Venerdì di Repubblica si parla del progetto “Intellettuali in fuga dall’Italia fascista” (online, http://intellettualinfuga.fupress.com/) che raccoglie le storie di “centinaia di persone scappate dalle università italiane, sempre più devote al fascismo e sempre più chiuse nella loro autarchia, dominate dall’antisemitismo e dalla violenza”. La docente Patrizia Guarnieri, alla guida del progetto, “ha deciso di raccontarli uno a uno, man mano che ricostruisce le loro storie”, spiega il Venerdì, ripercorrendo alcune delle biografie. Repubblica Torino segnala invece “Questo è un uomo”, docufilm che racconta la storia di Primo Levi.

Segnalibro. “Gli italiani, una schiacciante maggioranza di italiani, sono stati quelli che hanno assistito senza battere ciglio, quando non hanno applaudito o non ne hanno approfittato, all’umiliazione, il saccheggio, la tortura, la deportazione e lo sterminio di altri italiani, di loro vicini di casa, alunni, compagni di scuola”, ricorda sulle pagine del Foglio Adriano Sofri, analizzando il nuovo libro di Adriano Prosperi, “Un tempo senza storia. La distruzione del passato”. Una “requisitoria contro il presente e la sua maligna o distratta congiura contro la storia, a partire dalla scuola, e con le manifestazioni più triviali nella politica”. Sempre sul Foglio Alessandro Litta Modigliani riprende in mano e consiglia il libro di Abraham Yehoshua Il tunnel.

Daniel Reichel