Campagne vaccinali,
paesi a confronto

Mentre in Italia si discute se applicare nuove e più severe misure anti-covid all’intero paese (“Il lockdown preventivo funziona. Può rallentare le varianti”, dice la consulente del governo francese Vittoria Colizza al Corriere), in Israele oggi è giorno di riaperture. Alcune delle principali restrizioni del terzo lockdown israeliano, iniziato a fine di dicembre, terminano infatti in queste ore. Riprendono così nel paese molte attività commerciali e anche studenti più grandi possono tornare a scuola. Inoltre, spiega il Corriere della Sera, “da oggi riaprono teatri e cinema e l’ingresso è permesso solo a chi mostrerà il patentino verde rilasciato dopo la seconda dose” di vaccino. Nell’articolo si mettono a confronto le campagne vaccinali in diversi paesi (nell’occhiello si legge “Londra e Tel Aviv somministrano dosi a tappeto”, invece che “Londra e Gerusalemme…” ), rilevando come ci siano molte somiglianze: “priorità agli anziani, ai sanitari, ai pazienti con co-morbilità, e l’obiettivo è quasi ovunque di vaccinare tutti gli adulti entro l’anno”. A proposito di vaccini, il Ministero della Salute d’Israele, dati alla mano, ha dichiarato che sono efficaci al 98,9% nel prevenire la morte causata dal Covid-19. Secondo i dati rilasciati dal ministero, il vaccino protegge al 99,2% contro le malattie gravi, riduce la morbilità del 95,8% e diminuisce la possibilità di ospedalizzazione del 98,9% (alcuni dati sono riportati anche da Libero oggi).

Visite inaspettate. Stampa e Repubblica raccontano l’incontro tra la sopravvissuta alla Shoah e scrittrice Edith Bruck e papa Bergoglio. Quest’ultimo si è infatti recato in visita nella casa a Roma della Testimone della Shoah, autrice del libro Il pane perduto, più volte citato da Bergoglio durante l’incontro, scrivono i quotidiani. “Abbiamo parlato a lungo: è stato un incontro inspiegabile”, ha dichiarato Bruck dopo la visita. “Sono venuto qui da lei per ringraziarla della sua testimonianza – le parole di Bergoglio riportate sui quotidiani – e rendere omaggio al popolo martire della pazzia del populismo nazista”.

Israele e il mondo arabo. “Per la prima volta si visitano i Paesi arabi per l’industria hi-tech, i musei progettati dalle archistar, il divertimento e l’evasione: la contemporaneità assoluta. Ci sono star israeliane di musica araba. Poeti che scrivono ‘Sono ebreo’ in arabo. E attrici israeliane che lavorano sul recupero di preghiere e vecchi canti dal Maghreb”. Così Wlodek Goldkorn su l’Espresso racconta in un ampio articolo il rilancio (e la riscoperta) dei rapporti tra Israele e mondo arabo, frutto degli Accordi di Abramo (di questi rapporti parla anche Bernardo Valli sempre su l’Espresso).

Israele-Siria, lo scambio per i vaccini. Il governo di Gerusalemme, secondo le ricostruzioni giornalistiche, ha comprato vaccini russi anti-Covid per Damasco in cambio del rilascio di una ragazza che per errore aveva sconfinato in Siria. Il primo ministro israeliano Netanyahu, scrive il Corriere, “avrebbe preferito che la notizia non uscisse, anche se ripete: è stata Mosca a chiedere di non divulgarla. (Netanyahu) Teme di essere attaccato dai partiti che gli fanno concorrenza a destra per aver ceduto e aver acquistato i vaccini da dare al nemico”.

Il ruolo delle democrazie. “La coincidenza di intenti ed azioni fra Biden e Draghi ha per cornice la comune, granitica, fedeltà all’Alleanza transatlantica, nella reciproca convinzione che le democrazie traggono la forza maggiore dalla coesione”, lo scrive il direttore di Repubblica Maurizio Molinari, evidenziando il ruolo dei due leader per il rilancio del ruolo delle democrazie, con particolare rilievo alla collaborazione reciproca a partire dalla sfida come contro la pandemia.

Il ritorno di Shel Shapiro. Il Fatto Quotidiano intervista lo storico frontman dei Rokes, che, a 78 anni, ritorna con un singolo e presto con un album. Dal suo rapporto con alcuni grandi della storia della canzone e del cinema italiano, ai legami con l’identità ebraica, Shapiro racconta molto di sé in questo ampio colloquio. “Scrivo canzoni spesso e volentieri in mi minore, e la musica ebraica ha una linea melodica simile. Un lascito legato alla famiglia paterna”, racconta.

Segnalibro. Il volume Giudei (Bompiani) di Gaia Servadio, che racconta le vicende di due famiglie ebraiche le cui strade si incrociano, dando vita a nuove famiglie, persecuzioni, partenze, perdite, è presentato da l’Espresso. Il Corriere Lettura intervista invece André Aciman il cui libro, L’ultima estate (Guanda), esce in anteprima in Italia.

Daniel Reichel