La svolta della tregua

Il gabinetto di sicurezza di Israele ha approvato il cessate il fuoco per porre fine a undici giorni di scontro con i gruppi terroristici palestinesi nella Striscia di Gaza. Il voto è stato unanime. “Di fatto si torna alla situazione di prima. Prima della distruzione, dei 232 morti palestinesi e dei 12 israeliani” scrive il Corriere, evidenziando numeri che se non contestualizzati in modo appropriato rischiano di generare confusione sulle responsabilità e la dinamica del conflitto. La tregua, per Repubblica, “per ora ha più le sembianze di un cessate il fuoco umanitario che di un accordo di lungo periodo”. Secondo La Stampa si tratta in ogni caso di una vittoria delle “pressioni internazionali”. Il Corriere affronta questa crisi anche nel suo spazio di approfondimento Dataroom, criticando la politica israeliana anche in materia di insediamenti e valutando la prospettiva ‘Due popoli, due Stati’ non più all’ordine del giorno. Mentre Il Fatto Quotidiano, trattando l’accusa rivolta ad Hamas di usare scudi umani, propone un vergognoso accostamento con le parole del governatore nazista di Varsavia che accusava gli ebrei di “farsi scudo dei civili” ed essere quindi i “responsabili delle stragi”. Su Libero le testimonianze degli abitanti di Sderot e Nirim, “dove si continua a far lezione tra allarmi ed esplosioni”. Spazio anche alle storie di speranza: la donazione degli organi del 56enne ebreo di Lod linciato da alcuni arabo-israeliani ha permesso di salvare la vita a una donna araba di Gerusalemme est. Ne parla, in breve, Avvenire. Proprio a Lod ci porta Repubblica, con un reportage in cui si parla di città “della convivenza” diventata città “del nuovo odio”. Il Venerdì si sofferma sull’amicizia tra un israeliano e un palestinese, entrambi segnati dal dolore per la morte di una figlia: la loro vicenda ha ispirato il libro Apeirogon, dello scrittore americano Colum McCann. 

Potrebbe essere solo questione di giorni prima che Iran e Stati Uniti annuncino il rilancio dell’accordo internazionale sul programma nucleare. È quanto riporta, tra gli altri, il Sole 24 Ore

America sotto shock per il video di un afroamericano percosso a morte durante l’arresto. “I fatti risalgono al 10 maggio 2019, ma solo mercoledì l’Associated Press ha ottenuto il filmato ripreso dalla body camera dell’agente Dakota DeMoss. Sono tre clip che durano in totale due minuti: il condensato – si legge sul Corriere – di una sequenza da 46 minuti”. 

Crisi dei migranti: la ministra dell’Interno Lamorgese è stata ieri a Tunisi, nel quadro di una missione di respiro europeo. Secondo Paese di provenienza degli sbarchi illegali in Italia, la Tunisia, segnala il Corriere, “ha accolto la richiesta di Roma di una maggiore flessibilità sui rimpatri e l’attivazione di una ‘linea diretta dedicata’”. 

Antisemitismo e xenofobia in chat. Blitz in Toscana contro l’estrema destra. Sotto accusa, scrive il Corriere Fiorentino, “un cuoco fiorentino di 61 anni, un disoccupato pratese di 30 e un dipendente comunale di Grosseto di 45”.

In evidenza, nelle pagine culturali di Avvenire, l’ultimo lavoro di Germano Maifreda: Italya. Storie di ebrei, storia italiana. Scrive Massimo Giuliani: “C’è ancora molto da indagare. Nel volume di Maifreda abbondano le domande e le questioni aperte, segno che tale impostazione va nella direzione giusta”. 

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(21 maggio 2021)