Antisemitismo, l’Italia reagisce
Forti reazioni, ai più alti livelli istituzionali, all’aggressione antisemita avvenuta in un parco nel Comune livornese di Campiglia Marittima. “L’odio e la prevaricazione non ammettono giustificazioni e non devono essere sottostimati” le parole di condanna del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Per la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese un episodio che riguarda “tutti i cittadini che credono nei valori della democrazia, della tolleranza e del rispetto di ogni fede religiosa”. La notizia è in evidenza su molti giornali. Ecco alcuni titoli: “Aggredito a dodici anni perché ebreo” (Corriere); “‘Mio figlio umiliato perché siamo ebrei'” (Repubblica); “Antisemitismo al parco giochi” (La Stampa). I quotidiani riportano voci e riflessioni anche dal mondo ebraico. “Un episodio che racconta l’ignoranza nella quale viviamo, un’ignoranza che è il terreno nel quale cresce il pregiudizio” commenta Vittorio Mosseri, il presidente della Comunità di Livorno. Così Enrico Fink, presidente a Firenze: “Per prima cosa bisogna aiutare questo bambino a metabolizzare quello che ha subito. Poi, bisogna trasformare l’orribile vicenda in occasione di crescita per tutta la società”. Per rav Gadi Piperno, che di Firenze è il rabbino capo, “va fatto un gran lavoro educativo: l’antisemitismo si mostra molto radicato”. Maurizio Gabbrielli, il presidente della Comunità di Pisa, dichiara: “Siamo una piccola grande famiglia di 150 fedeli, ma anche a noi è capitato di ricevere intimidazioni anonime via telefono”. Per l’Osservatorio Antisemitismo del Cdec “in Toscana il sentimento antiebraico è meno diffuso ma anche qui ora si sente”. Leggo intervista la presidente della Comunità di Roma Ruth Dureghello, che afferma: “È un episodio gravissimo e da condannare. Di intolleranza, antisemitismo e violenza”. Il Corriere Fiorentino interpella Milena Santerini, coordinatrice nazionale nella lotta contro l’antisemitismo: “È il sintomo – sostiene – di un mondo sommerso”.
“Lo Stato ha due precise responsabilità: educare i ragazzi a rifiutare queste aberrazioni, e verificare l’età delle ragazze. Se hanno compiuto 14 anni hanno commesso un reato grave” sottolinea Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte costituzionale, in una intervista con Repubblica. “Guarda caso, ma purtroppo non è affatto un caso, ormai da molti anni a questa parte intorno al 27 gennaio si assiste a un’altissima concentrazione di episodi di antisemitismo”, l’opinione di Elena Loewenthal (La Stampa).
“Coltivare la memoria è un dovere di ogni società che voglia dirsi civile. Curare il senso della storia, situare il proprio essere in una prospettiva di lungo periodo che permetta di muoversi meglio nel presente, di vedere meglio i pericoli sulla scorta appunto dell’esperienza, questo il compito di tutti e di ciascuno”. È quanto afferma, in un colloquio con La Stampa, la senatrice a vita Liliana Segre. Con il Messaggero Edith Bruck racconta il suo rapporto speciale con i giovani: “Ascoltano con gli occhi spalancati, piangono, mi scrivono centinaia di lettere, penso che ci farò un libro”. Andra Bucci, con Libero, si dice preoccupata del fatto che “la storia non è stata maestra per nessuno”. Su Repubblica un racconto della scrittrice Lia Levi, ambientato nella Roma sotto occupazione nazista.
Sul Corriere Milano si parla del prossimo trasferimento del Cdec nei locali del Memoriale della Shoah: un luogo, si legge, “che diventerà ancora più significativo nei prossimi mesi e che la città di Milano, medaglia d’oro della resistenza, dovrebbe onorare facendo conoscere sempre di più”. Avvenire riporta una cronaca dalla presentazione del libro Se Auschwitz è nulla di Donatella Di Cesare, promossa a Roma dalla Fondazione Museo della Shoah. L’inquietante fenomeno della strumentalizzazione e distorsione della Memoria è affrontato da Guri Schwarz sulle pagine di Domani. Mentre Simon Levis Sullam, sul Manifesto, riflette attorno a un anniversario: i 60 anni dalla pubblicazione de Il giardino dei Finzi-Contini, il capolavoro di Giorgio Bassani. Nuove pose di pietre d’inciampo a Genova. “Segnali fondamentali, per tenere ‘sveglia’ la coscienza dei genovesi”, spiega Repubblica segnalando la partecipazione della Comunità ebraica cittadina. Mentre sulle pagine napoletane del quotidiano si dà spazio a una giornata di studio tenutasi, all’Orientale e insieme alla Comunità locale, in memoria di Ezio Levi D’Ancona. Al Teatro Regio di Torino, con patrocinio della Comunità ebraica, in scena Il diario di Anna Frank (La Stampa)
Altre segnalazioni relative a iniziative editoriali che si intrecciano al Giorno della Memoria. Repubblica presenta il libro Il ragazzo che disegnò Auschwitz di Thomas Geve. Mentre Il Foglio si sofferma su In barba a H. di Oliviero Stock e Il Fatto Quotidiano su altri due volumi ancora: La spiaggia della speranza di Rosie Whitehouse e Storia della Brigata ebraica di Gianluca Fantoni.
“Il matematico che osò sfidare la religione della tecnoscienza”. Così La Verità nel ricordare Giorgio Israel, scomparso nel 2015.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(26 gennaio 2022)