DAFDAF – Il gatto della biblioteca

“La National Library of Israel, la grande Biblioteca Nazionale di Israele, non è solo la biblioteca più grande e più importante del paese, è anche e soprattutto un’istituzione molto apprezzata. Esiste da tanti anni ed è fatta di persone che amano il proprio lavoro e che sanno ascoltare i bisogni e i desideri dei lettori grandi e piccoli. Negli ultimi mesi sono nati tanti nuovi progetti: prima hanno aperto online una serie di laboratori di scrittura e di creatività per tutti i bambini rimasti a casa, quando le scuole sono state chiuse per settimane, poi hanno pensato che i libri possono fare la differenza e che era necessario portarli in mezzo ai loro giovani lettori”

Si apre così la prima rubrica del numero 145 di DafDaf, in distribuzione in questi giorni. E in copertina, opera di Orit Bergman, c’è “Ir-MEOW- hu”, il gatto della biblioteca, che è presto diventato un personaggio, in Israele: riprendendo un’iniziativa che già aveva avuto grande successo negli anni Sessanta, la NLI ha rilanciato il Bookmobile, un allegro furgone colorato, decorato proprio da Orit, che è sempre pronto a partire e a portare i libri in mezzo ai suoi lettori.

Per ricordare che anche in questi tempi cupi le occasioni per stare bene ci sono, ed è importante coglierle, abbiamo voluto poi raccontare ai giovani lettori del giornale ebraico dei bambini come l’UCEI, l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, si impegni anche per organizzare periodi di vacanza non solo allegri e divertenti, ma anche pieni di significato. Infatti è tempo di settimane bianche: “giornate sugli sci, profumo di cioccolata calda e giochi in compagnia. Tempo anche di passare una settimana insieme ad amici vecchi e nuovi che arrivano dalle altre comunità ebraiche italiane”. Si parla, in questo caso, della vacanza invernale che UCEI organizza ogni anno, proponendo momenti di svago e lezioni di Torah, serate culturali per gli adulti e un programma educativo per i ragazzi. Come ha scritto rav Della Rocca sulle pagine di DafDaf, “Il campeggio rappresenta tra l’altro un’occasione di approfondimento e di costruzione di un’identità ebraica consapevole, nel rispetto della sensibilità culturale dei diversi partecipanti”. E grazie alla squadra che organizza la vacanza possiamo anche offrirvi in anteprima uno dei giochi che i partecipanti alla vacanza sulla neve scopriranno solo durante la settimana in compagnia. 

Un altro modo di stare insieme e divertirsi, poi, lo raccontiamo (o forse sarebbe meglio dire che lo suggeriamo, invitandovi a partecipare) nell’ultima rubrica di questo numero: “Appassionati di musica? Solo curiosi? Musicisti in erba? Allora sicuramente avete sentito parlare di ‘Suoniamo insieme per Alisa’. È un’associazione nata dal desiderio di diffondere nelle scuole l’esperienza vissuta da una ragazza, Alisa Coen z.l., alla cui memoria sono dedicati, e ispirati, mille progetti”. Alisa aveva un rapporto speciale con la musica, e in particolar modo con la musica d’insieme da cui era stata letteralmente rapita. Proprio nella musica d’insieme Alisa aveva trovato un ambiente ideale per creare, appassionarsi, divertirsi e innamorarsi e per ricordarla con cose molto concrete sono nati – per ora solo a Roma, ma in futuro chissà… – dei corsi di musica e delle borse di studio per giovani musicisti. Il giornale si chiude con una canzone notissima, che nel 1980 la cantautrice israeliana Naomi Shamer dedicò alla sorella, Ruth, che aveva perso suo marito. Le parole con cui inizia “Al hadvash ve-al ha- oketz, al ha-mar ve-hamatok”, “per il miele e per il pungiglione, per l’amaro e per il dolce”, hanno radice in un commento midrashico (Tanhuma Balak 6). Una persona vede un’ape e dice: “Ape, allontanati da me!” Non ho bisogno di te. Lo mi-duvshakh, ve-lo me- uktzakh. Non voglio il tuo miele e non voglio il tuo pungiglione.

Buona lettura!

Ada Treves