DAFDAF – Suoniamo insieme per Alisa
Nel numero 145 di DafDaf, il giornale ebraico dei bambini, raccontiamo di una vicenda preziosa, invitando i giovani lettori a partecipare: ‘Suoniamo insieme per Alisa’ è un’associazione nata dal desiderio di diffondere nelle scuole l’esperienza vissuta da una ragazza, Alisa Coen z.l., alla cui memoria sono dedicati, e ispirati, mille progetti”. Alisa aveva un rapporto speciale con la musica, e in particolar modo con la musica d’insieme da cui era stata letteralmente rapita. Proprio nella musica d’insieme Alisa aveva trovato un ambiente ideale per creare, appassionarsi, divertirsi e innamorarsi e per ricordarla con cose molto concrete sono nati – per ora solo a Roma, ma in futuro chissà… – dei corsi di musica e delle borse di studio per giovani musicisti. Il giornale ne racconta la storia e si chiude con una canzone notissima, che nel 1980 la cantautrice israeliana Naomi Shemer dedicò alla sorella, Ruth, che aveva perso suo marito. Le parole con cui inizia “Al hadvash ve-al ha- oketz, al ha-mar ve-hamatok”, “per il miele e per il pungiglione, per l’amaro e per il dolce”, hanno radice in un commento midrashico (Tanhuma Balak 6). Una persona vede un’ape e dice: “Ape, allontanati da me!” Non ho bisogno di te. Lo mi-duvshakh, ve-lo me- uktzakh. Non voglio il tuo miele e non voglio il tuo pungiglione…
buona lettura!
a.t.
Suoniamo insieme per Alisa
Appassionati di musica? Solo curiosi? Musicisti in erba? Allora sicuramente avete sentito parlare “Suoniamo insieme per Alisa”. È un’associazione nata dal desiderio di diffondere nelle scuole l’esperienza vissuta da una ragazza, Alisa Coen z.l., alla cui memoria sono dedicati, e ispirati, mille progetti. Alcuni hanno avuto già più di una edizione, altri sono tutti ancora da inventare. Tutto parte dal rapporto speciale che aveva Alisa con la musica e in particolar modo con la musica d’insieme, da cui era stata letteralmente rapita. Nella musica d’insieme Alisa aveva trovato un ambiente ideale per creare, appassionarsi, divertirsi ed innamorarsi. Per ricordarla, con cose molto concrete, sono nati dei corsi di musica, organizzati all’interno del Centro Ebraico Italiano – Il Pitigliani, a Roma, e delle borse di studio per giovani musicisti. La “Band Giovanile Ebraica” si esercita tutte le settimane proprio nell’aula “Alisa” all’interno delle Scuole Ebraiche di Roma: ci sono una cantante, un chitarrista e un batterista… per ora manca un pianista, e si ci fossero altri musicisti interessati sarebbe ottimo, fatevi avanti! C’è anche “Alisa Wave”, il concorso rivolto a band composte da studenti di scuola secondaria di secondo grado di Roma… l’associazione sta preparando l’edizione 2024.
UNA CANZONE: AL KOL ELEH, Per tutte queste cose
Nel 1980 la cantautrice israeliana Naomi Shemer dedicò questa canzone alla sorella, Ruth, che aveva perso suo marito. Le parole con cui inizia “Al hadvash ve-al ha-oketz, al ha-mar ve-hamatok”, “per il miele e per il pungiglione, per l’amaro e per il dolce”, hanno radice in un commento midrashico (Tanhuma Balak 6). Una persona vede un’ape e dice: “Ape, allontanati da me!” Non ho bisogno di te. Lo mi-duvshakh, ve-lo me-uktzakh. Non voglio il tuo miele e non voglio il tuo pungiglione. È una frase che mette in guardia contro ciò che sembra attraente ma in realtà ha anche aspetti negativi, tanto che il male supera di gran lunga il bene. Il suggerimento prudente implicito nel midrash è di evitare il miele, perché è accompagnato dalla puntura dell’ape. La canzone di Naomi Shemer ribalta questa prospettiva: “Non voglio il tuo tesoro e non voglio il tuo pungiglione” è una strategia profondamente sbagliata, può portare a evitare qualsiasi sforzo, c’è la possibilità di un dolore o del fallimento. Ecco perché nella sua famosa canzone, Naomi Shemer ringrazia Dio “al kol eleh”, ossia per tutte queste cose, “al hadvash ve-al ha-oketz”, per il miele e per la puntura. Shemer dice: non evitare il tesoro a causa della puntura. Piuttosto, apprezza il miele nonostante il dolore. Potete ascoltarla a questo link:
https://www.youtube.com/watch?v=dWp4KgvyPYw
AL KOL ELEH Testo Traslitterato
Al hadvash ve’al ha’okets
Al hamar vehamatok
Al biteynu hatinoket shmor eyli hatov.
Al ha’esh hamevo’eret
Al hamayim hazakim
Al Ha’ish hashav habayta
min hamerkhakim
coro:
Al kol eleh, al kol eleh,
Shmor nah li eyli hatov
Al hadvash ve’al ha’okets
Al hamar vehamatok.
Al na ta’akor natu’a
Al tishkakh et hatikvah
Hashiveyni va’ashuva
El ha’arets hatovah.
Shmor Eli al ze habayit
Al hagan, al hakhoma
Miyagon, mipakhad peta
Umimilkhama.
Shmor al hame’at sheyesh li
Al ha’or ve’al hataf
Al hapri shelo hivshil od
Veshene’esaf.
coro: Al kol eleh, al kol eleh…
Merashresh ilan baru’akh
Merakhok nosher kokhav
Mish’alot libi bakhoshekh
nirshamot achshav.
Ana shmor li al kol eyle
Ve’al ahuvey nafshi
Al hasheket al habékhi
ve’al ze hashir.
coro: Al kol eleh, al kol eleh…
Traduzione
Proteggi, o Signore, il miele e il pungiglione
l’amaro e il dolce,
la nostra piccola figlia,
custodisci il bene per me,
Ed il fuoco ardente,
L’acqua pura
L’uomo che torna a casa
da luoghi lontani
Coro:
Per tutte queste cose, per tutte queste cose,
custodisci per me il bene,
il miele e il pungiglione
l’amaro e il dolce.
Per favore, non sradicare la pianta,
non dimenticare la speranza,
Ho risposto e sono tornato
Alla buona terra.
Proteggi questa casa per me,
il giardino, il muro,
dal periocolo, dalla paura improvvisa
e dalla guerra.
Abbi cura di quel poco che ho,
della luce e della tenerezza
del frutto non ancora maturo
e non ancora raccolto.
Coro: Per tutte queste cose, per tutte queste cose…
Un albero fruscia nel vento,
una stella cade da lontano, i
desideri del mio cuore nell’oscurità
vengono ora registrati.
Ti prego, custodisci per me tutte queste cose
e la mia anima amata,
la tranquillità, le lacrime
e questa canzone.
Coro: Per tutte queste cose, per tutte queste cose…
In onore del 70° festa per l’indipendenza di Israele, Yom Ha-Atzma’ut, l’organizzazione Koolulam ha pubblicato un video con 12.000 israeliani che cantano insieme in uno stadio di Tel Aviv, potete vederlo a questo link