DAFDAF – La vita, tra righe e quadretti

Il periodo dell’Omer è quell’arco di tempo che va da Pesach a Shavuot. Sono sette settimane, ossia 49 giorni, che vengono letteralmente ‘contati’ ogni sera, a partire dal secondo Seder” fino al cinquantesimo giorno, che è Shavuot. Si aprono così le pagine che l’ultimo numero di DafDaf, il 148 – in distribuzione in questi giorni accompagnato da Pagine Ebraiche – dedica al ciclo delle festività. La spiegazione del significato di Lag baOmer, “Lag, ossia lamed e gimel, sono le lettere che in ebraico corrispondono al numero 33. BaOmer significa ‘dell’omer’. Lag baOmer quindi è il 33° giorno dell’Omer”, si accompagna al gioco preparato da Genny Di Consiglio, di Zeraim. Il giornale, in verità, si apre con una copertina dedicata al 25 aprile, raccontato da una mano infantile che nel suo quaderno, due giorni dopo, scriveva: “Oh, dolce terra d’Italia, esulta! Gioisci al vento ancora mio bel tricolore! La nostra Patria è libera!“. Parole che, insieme a tantissime altre, sono ora conservate nel Museo dei Quaderni di Scuola. Ha aperto da poco e si trova a Milano: è dedicato esclusivamente alle memorie conservate in quaderni di scuola, diari e lettere scritti da bambini e bambine tra la fine del 1700 e i primi anni 2000. La sua collezione – oltre 2500 documenti che vengono da 35 paesi e sono stati scritti in più di 18 lingue – . sono un vero e proprio archivio di interesse storico che racconta il passato attraverso le parole scritte di proprio pugno da bambini e ragazzi. Un altro intreccio fra il mondo degli adulti e quello tradizionalmente considerato esclusivamente dedicato ai più piccoli avrà luogo tra pochi: il Festival internazionale del cinema di Cannes ha infatti premiato con la Palma d’onore alla carriera, lo Studio Ghibli. Fondato nel 1985 a Tokyo da Hayao Miyazaki, Isao Takahata, Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma ha realizzato alcuni dei film di animazione più belli (e più noti): dal primo grande successo, nel 1989, che è stato Kiki – Consegne a domicilio a Il mio vicino Totoro, dalla Principessa Mononoke a La città incantata, Il castello errante di Howl e molti altri. Un’occasione per ricordare la storia del festival di Cannes, voluto alla fine degli anni Trenta del secolo scorso dal Ministro francese della pubblica istruzione e delle belle arti, Jean Zay, che non riusciva a tollerare gli interventi del governo fascista italiano e di quello nazista tedesco sulle scelte dei film per la Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. A chiudere e pagine del numero 148 del giornale ebraico dei bambini una nuova canzone proposta dall’associazione “Suoniamo insieme per Alisa”: questo mese la scelta è caduta su Shiboleth Basadeh, che con il suo testo dedicato a una spiga di grano è strettamente legata a Shavuot.

Buon ascolto, quindi, e buona lettura!

Ada Treves