DAFDAF estate – Dall’animazione ai grandi film, dopo Shavuot

L’apertura dell’ultimo numero del giornale ebraico dei bambini, il 149, è dedicata alla seconda puntata del nostro viaggio tra i festival cinematografici: sempre più spesso vi compaiono sezioni dedicate agli spettatori più giovani o addirittura, come raccontiamo questo mese, vengono organizzati corsi e laboratori.

Il Locarno Film Festival, la cui settantasettesima edizione si terrà quest’anno dal 7 al 17 agosto in quella che per popolazione è la terza città del Canton Ticino, in Svizzera, è il secondo festival cinematografico in termini di longevità, dopo quello di Venezia. La prima edizione, infatti, risale al 1946, ed è considerato uno dei più importanti a livello mondiale. Il suo simbolo è un leopardo che attraversa lo schermo ruggendo, prima di ogni proiezione, e ha dato il nome al premio principale, il Pardo d’oro.

Il cinema, che è uno dei tre linguaggi universali, insieme alla matematica e alla musica, ha una sua grammatica ricca e articolata: capire come si dà vita una scena o come si lavora con le luci, la fotografia o il suono non è impossibile, ma bisogna impararne le regole. Così Locarno Kids, il programma speciale dedicato ai giovani, organizza tantissimi laboratori, da quelli dedicati a scoprire la storia dell’animazione, passando dalla fotografia al cinema fino ad arrivare alla realizzazione di un mini-progetto di animazione in stop-motion, fino ai workshop dedicati agli effetti speciali.

Nelle pagine successive rav Roberto Della Rocca spiega la particolarità della prossima festa in un testo contenuto nello speciale Shavuot, cui il numero 149 di DafDaf ha dedicato molte pagine. Scrive il rav: “Da quel sesto giorno della creazione, in cui è stato creato il primo uomo, tutto è sospeso nell’attesa del sesto giorno del mese di Sivan. Soltanto se il popolo ebraico riceverà la Torah, il funzionamento del mondo naturale potrà continuare. L’ordine cosmologico è subordinato all’ordine etico del mondo. Per il pensiero talmudico rifiutare la Torah significa pertanto riportare il mondo al caos originale”.

Durante Shavuot non vi è uno specifico e particolare precetto da compiere, è un’occasione caratterizzata da vari usi e consuetudini ma non da una mitzwà specifica. Sono due eccezioni che ci indicano come una Torah che si lasciasse racchiudere nei limiti del tempo e dello spazio perderebbe l’aspetto più caratteristico della Torah stessa.

Lo speciale Shavuot, su cui abbiamo lavorato insieme a Zeraim, aiuta a orientarsi tra le particolarità della seconda delle “tre feste del pellegrinaggio”, che quest’anno cade l’11 giugno ci sono spiegazioni sulle letture, a partire dalla meghillah di Ruth, un aiuto a ricordare i diversi nomi della ricorrenza, qualche precetti, e alcune ricette gustose.

A chiudere il numero di DafDaf, in distribuzione in queste settimane, le pagine dedicate alla musica, preparate dall’associazione Suoniamo insieme per Alisa. Questo mese presentiamo due canzoni: la prima si intitola Hagalshan (Tavola da Surf), e la seconda, Beleilot Hakayitz Hachamim (Nelle calde notti estive), è accompagnata da due link, uno alla versione da ballare, e uno al tutorial che vi insegnerà le mosse giuste.

Perché non abbiamo smesso e non dobbiamo smettere di ballare.

Buona lettura.

a.t.