Isacco Bayona 1926-2013

È scomparso Isacco Bayona, 87 anni, ultimo Testimone livornese della Shoah. Nato a Salonicco il 21 luglio 1926, figlio di Raffaele Bayona e Diamante Jacob, era stato arrestato a Gabbro il 20 dicembre 1943, imprigionato prima a Livorno e successivamente …

Matrimoni

La settimana scorsa ci siamo occupati della polemica su matrimoni e adozioni gay innescata da un articolo di Ernesto Galli Della Loggia. La discussione – in realtà importata dalla Francia dove il clima è assai più acceso – ha avuto …

Storie – Quel treno che arriva dall’inferno dell’Europa

Giugno 1942. Un treno carico di militari dell’Armir, il corpo di spedizione italiano in Russia, partito da Bologna e diretto a Stalino, in Ucraina, incrocia alcuni convogli di civili che viaggiano in senso opposto. Il sottotenente genovese Enrico Chierici, della …

Voci a confronto

Inter-Bologna di Coppa Italia in programma in serata, come già raccontato più volte su queste pagine, sarà dedicata alla figura dell’indimenticabile allenatore magiaro Arpad Weisz che, prima della deportazione ad Auschwitz, fece grandi le due squadre e scoprì il talento …

redenzione…

“E porrò una distinzione/liberazione tra il Mio popolo e il tuo popolo, per domani si verificherà questo segno.” (Shemot 8:19) Rabbì Chayym Yosef David Zazuly, sottolinea il possibile significato alternativo della parola “ot” (“lettera”) in relazione alle parole “pedut” (distinzione/liberazione) …

…pietre d’inciampo

Tra oggi e domani, altre trentasei pietre d’inciampo saranno collocate a Roma a segnalare la casa da cui è partito un deportato. Sempre più ogni anno quest’iniziativa, al tempo stesso storica ed artistica, si allarga e si radica nella mentalità …

Nuovi segni di Memoria sulle nostre vie

Inizia con la riparazione di un’infamia – la riapposizione del sampietrino in memoria di Augusto Sperati, recentemente divelto e sostituito da ignoti – la quarta edizione delle stolpersteine, le pietre d’inciampo in ricordo delle vittime della persecuzione e dell’odio nazifascista. …

Israele al voto – Quando la religiosità è trasversale

Spesso affrontando la realtà della politica e della società israeliana, si tende a dipingere lo Stato ebraico come un paese semplicemente spaccato in due fra religiosi e laici. Alcune tendenze sono oggettive, come la crescita demografica della popolazione haredì, o …

Un numero e una maglietta. Ecco come Inter e Bologna hanno scelto di ricordare l’indimenticabile Arpad Weisz

Un numero che rappresenta un mondo: 18 che con le lettere ebraiche, tutte dotate di valore numerico, si può scrivere chai (lettera chet + lettera iod), cioè vita. Nel segno di questo numero le squadre di Inter e Bologna celebreranno, in occasione dell’incontro valido per i quarti di finale di Coppa Italia, Arpad Weisz, l’allenatore ebreo ungherese che dopo averle portate entrambe a successi e trofei negli anni Trenta, fu costretto a lasciare l’Italia in seguito alle leggi razziste del 1938 e morì ad Auschwitz con la moglie e i due bambini.