melamed, scuola – Prepararsi al lavoro

IMG_3002Imparare a conoscere le opportunità del mondo del lavoro quando ancora si sta frequentando la scuola in modo che gli studenti comincino ad avvicinarsi alle sfide del futuro. È il principio alla base dei progetti alternanza scuola-lavoro, parte della riforma della Buona Scuola. Progetti avviati con successo dalla Scuola ebraica di Milano, come dimostrano le iniziative organizzate dall’istituto in collaborazione con la Global Thinking Foundation e la Feduf, realtà che si dedicano all’educazione finanziaria. I programmi portati avanti nel corso di quest’anno rivolti ai ragazzi delle classi terze, quarte e quinte dei tre indirizzi – liceo scientifico, linguistico e istituto tecnico economico – sono stati presentati durante un evento conclusivo tenutosi mercoledì e aperto dai saluti della preside della scuola Esterina Dana, del copresidente della Comunità ebraica Raffaele Besso, con la partecipazione anche di Maria Rosaria Capuano, dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia. Tre gli obiettivi del programma alternanza scuola-lavoro, come ha sottolineato la coordinatrice del progetto Vanessa Kamkhagi: l’orientamento degli studenti per una scelta consapevole dopo il diploma, la rimotivazione allo studio e lo sviluppo delle competenze trasversali, comunicative, digitali e tecnico-professionali. Durante la serata è stato anche selezionato il miglior progetto imprenditoriale realizzato dalle classi nell’ambito del concorso nazionale “Che impresa ragazzi!” promosso dalla Feduf.
“Noi abbiamo iniziato qualche anno fa con una fase sperimentale legata ai programmi di alternanza scuola-lavoro: erano dei percorsi facoltativi rivolti ai nostri studenti. Con la riforma (che ha incrementato di molto le ore richieste) abbiamo dovuto riorganizzare il tutto e abbiamo lavorato grazie inizialmente al passaparola, per poi creare una rete di contatti allargata che ci ha permesso di offrire diverse opportunità agli studenti”, spiega Kamkhagi. E diverse sono le realtà coinvolte, dal Memoriale della Shoah di Milano, al Benè Akiva e Hashomer Hatzair sul fronte ebraico fino alla Banca nazionale del lavoro, la Crédit Suisse, la Deagostini e, per il prossimo anno, il Corriere della Sera. “I percorsi formativi sono stati costruiti in modo da far combaciare l’esperienza lavorativa con le competenze d’uscita degli studenti – sottolinea Kamkhagi – e i ragazzi sono rimasti entusiasti di queste opportunità”. Gli studenti della Scuola avevano già apprezzato la possibilità offerta dalla Global Thinking Foundation presieduta da Claudia Segre di incontri di orientamento con professionisti di diversi settori d’impresa. E il percorso è proseguito, ampliandosi in particolare sul settore finanziario con la partecipazione anche della Feduf. “All’iniziativa Che impresa ragazzi!, gli studenti hanno risposto positivamente, trovando stimolante la possibilità di lanciare idee imprenditoriali e nel corso della serata di mercoledì si sono confrontati con un pubblico di giurati, personalità importanti del mondo dell’impresa, che gli hanno trattati da adulti, ponendo domande su costi, budget e questioni legate ai loro progetti”.
“Sono programmi di ottimo livello e i ragazzi hanno dimostrato una grande preparazione – sottolinea il vicepresidente della Fondazione del Memoriale della Shoah Roberto Jarach – Alcuni studenti sono venuti al Memoriale e hanno imparato diverse cose sull’accoglienza dei visitatori, sulla gestione dell’ingresso ma soprattutto hanno apprezzato la preparazione sulle tematiche del Memoriale, sul suo significato e valore, avendo poi la possibilità di spiegarlo ai visitatori”. “Con il Bené Akiva e con l’Hashomer Hatzair – sottolinea Kamkhagi – sono state sviluppate le competenze di team workin e di problem solving, importanti nel percorso futuro dei nostri giovani”. Da quest’anno poi è stato riconosciuto nel programma alternanza-lavoro il progetto di Teatro in francese, da anni sostenuto dalla Fondazione Scuola, volto allo sviluppo delle competenze trasversali e comunicative; oltre alla parte di teatro è stata infatti aggiunta una parte di marketing gestita dagli studenti per pubblicizzare l’evento (gestione di social media, creazione brochure e inviti multimediali.

(9 giugno 2017)