Milano, il report annuale del CdecAntisemitismo in Italia, stampa e rete alimentano il pregiudizio
“A preoccupare, rispetto alla situazione italiana, sono soprattutto le operazioni editoriali che fomentano la retorica antisemita e lo sdoganamento di un linguaggio pubblico anti-giudaico”. A sottolinearlo il direttore del Centro di documentazione ebraica di Milano Gadi Luzzatto Voghera, nel corso della presentazione a Milano, nella prestigiosa Sala Alessi di Palazzo Marino, del Rapporto annuale sull’antisemitismo in Italia. “Come amministrazione teniamo molto alla questione della Memoria della Shoah e del suo significato attuale – le parole del Presidente del Consiglio comunale di Milano Lamberto Bertolé in apertura della conferenza – Sappiamo anche che c’è una banalizzazione pericolosa di questo tema con la proliferazione di simboli e slogan che alimentano ideologie passate che non devono tornare”. Proprio il tema della banalizzazione, in particolare nel mondo dell’editoria e dei giornali, è stato uno dei punti toccati da Betti Guetta, responsabile dell’Osservatorio antisemitismo, nel corso della presentazione del Report a Palazzo Marino a cui hanno partecipato anche il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Giorgio Mortara, il presidente del Cdec Giorgio Sacerdoti e la Consigliera comunale Diana De Marchi: “A giugno – si legge nel documento redatto da Guetta assieme a Stefano Gatti – abbiamo assistito a un’operazione di marketing indecente, quando il quotidiano Il Giornale ha allegato il Mein Kampf di Adolf Hitler. Il testo, ristampa anastatica di un’edizione Bompiani degli anni ‘30, conteneva una breve introduzione dello storico Francesco Perfetti” ed è stato distribuito gratuitamente ai lettori del quotidiano. Un’operazione pericolosa che diffondeva senza una vera analisi critica uno dei volumi alla base dell’antisemitismo contemporaneo, spiegano dal Cdec. Nel report si elencano poi altre pubblicazioni di matrice chiaramente antisemita, sottolineando che “la divulgazione a stampa rimane forte” e di come “non ci sia alcun filtro nel mondo dell’editoria” mentre “la distribuzione (Amazon e Ibs) ci guadagna”. Ma esempi di un uso scorretto della Memoria arrivano anche dai quotidiani di oggi come dimostra il titolo di pessimo gusto scelto dal Tempo per sostenere l’azione contro i migranti del sindaco di Roma Virginia Raggi: “Le leggi raggiali”, si legge a caratteri cubitali in prima pagina.
Altro mondo che preoccupa perché particolarmente suscettibile alla retorica antisemita, quello della rete. “Il Report del Cdec – l’intervento della Presidente UCEI Noemi Di Segni letto dal vicepresidente dell’Unione Mortara – spiega bene come vi sia un proliferare di gruppi e singoli che usano la rete per diffondere teorie che meriterebbero solo di essere derise se non fosse che le ritroviamo nel dibattito pubblico con figure politiche di spicco che parlano apertamente di complotti delle banche e dei poteri forti e riportano in vita inquietanti ombre del passato. Questo tipo di dietrologia è un veleno che si diffonde velocemente, per questo non possiamo rimanere inerti quando ne cogliamo i primi sintomi. E per questo il Parlamento europeo ha invitato tutti i Paesi membri dell’Ue, compresa l’Italia, a dotarsi di una figura che coordini le azioni per combattere l’antisemitismo a livello nazionale, auspicando una collaborazione fra tutte le realtà europee”. Un impegno nazionale ed europeo in cui saranno fondamentali lavori di ricerca come quelli portati avanti dal Cdec di Milano, che si prepara inoltre “a una svolta importante”, ha spiegato il presidente della Fondazione Giorgio Sacerdoti: “stiamo completando il trasferimento della nostra sede all’interno della struttura della Fondazione del Memoriale della Shoah di Milano (rappresentata in sala dal vicepresidente Roberto Jarach), con la realizzazione di una sezione apposita per la nostra biblioteca”. A due passi dalla Stazione Centrale dunque presto sorgerà un polo di livello internazionale per lo studio della Memoria e per lotta all’antisemitismo con Cdec e Memoriale a lavorare fianco a fianco. Un elemento importante per tutta la città di Milano, che, ha sottolineato la consigliera De Marchi, ha a cuore queste sfide legate alla comprensione del passato. “Il Comune ci è sempre stato vicino su questi temi”, ha confermato il copresidente della Comunità ebraica milanese Milo Hasbani.
Ma non è solo la negazione e la distorsione della Memoria ad essere usata dagli antisemiti, ci sono ancora movimenti politici, come sottolineato dalla Presidente UCEI Di Segni, che fomentano l’odio parlando di presunti complotti di poteri forti legati a lobby ebraiche: nel report vengono riportate ad esempio affermazioni legate al Movimento Cinque Stelle ma anche ad altri partiti, in particolare della destra populista. C’è poi l’antisemitismo mascherato da antisionismo che “utilizza stereotipi antisemiti nella polemica contro lo Stato di Israele, – ha ricordato Guetta – che si presenta come movimento antirazzista, pacifista e sostenitore dei diritti umani” e che “gode di più ampi sostegni anche in ambiti democratici”.
Tutti questi sono i volti di un unico fenomeno che deve continuare ad essere analizzato e contro cui è necessaria un’azione che coinvolga tutta la società, hanno rilevato i relatori. Perché, come spiegava il rabbino Jonathan Sacks in un suo intervento, l’antisemitismo “rappresenta l’incapacità di un gruppo di lasciare spazio a chi è diverso. E poiché siamo tutti diversi, l’odio che comincia con gli ebrei, non finisce mai con gli ebrei”.
Daniel Reichel @dreichelmoked
(14 giugno 2017)