Conte e la prova Senato
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dopo aver ottenuto ieri la maggioranza assoluta alla Camera (321 voti), si presenta oggi al Senato per la prova più complicata. La speranza di Conte, scrive il Corriere, è di superare quota 155 voti a favore del suo governo. Molto improbabile che raggiunga la maggioranza assoluta di 161. Al quotidiano, un dirigente del Pd si dice comunque moderatamente ottimista: “La vicenda dei numeri è depotenziata. È chiaro che non sposta granché avere 153 o 158 voti. Più avanti, poi, si dovrà cercare di rafforzare davvero la maggioranza”. Tra coloro che oggi voteranno la fiducia al governo, i senatori a vita Liliana Segre, Elena Cattaneo, Mario Monti e, quasi sicuramente, Carlo Rubbia. Annunciando la propria decisione, Segre aveva sottolineato come “quasi tutti in Italia e all’estero sono interdetti, increduli, spesso disgustati” dalla crisi.
L’esempio di Sami. “Non dobbiamo perdere la speranza”. È il messaggio del Testimone della Shoah Sami Modiano, raccolto ieri da Pagine Ebraiche, poche ore dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino anti-Covid a Roma. Un messaggio ribadito oggi sulle colonne del Corriere della Sera e de La Stampa. “È importante che tutti si vaccinino. II momento è difficile, lo sappiamo. Questo virus sta uccidendo tante persone. Ma per fortuna è arrivato il vaccino che è un’arma importantissima per combatterlo. Usiamo quest’arma con fiducia”, sottolinea Modiano. “Ieri Sami ha fatto il vaccino ed è come se con lui si fosse vaccinato il Novecento”, scrive oggi Massimo Gramellini nel suo “Caffe” quotidiano sul Corriere.
Corsa ai vaccini. Sul Sole 24 Ore si parla della decisione di Pfizer di rallentare la distribuzione delle dosi di vaccino anti-covid ai paesi Ue. “II taglio, limitato in seguito a una sola settimana, a causa delle immediate proteste nazionali ed europee, ha messo in luce la grande fragilità di un sistema che fino a pochissimo tempo fa, come si è visto anche con la crisi dei vaccini antinfluenzali, poteva fare affidamento solo su qualche grande stabilimento, che ciascuna azienda decideva a quale farmaco o vaccino destinare”, scrive il quotidiano, sottolineando come ora le grandi aziende farmaceutiche si stiano mettendo d’accordo per collaborare ed evitare ritardi. Sempre in tema di vaccinazione, il Sole 24 Ore chiede alle autorità italiane di prendere come esempio Israele, già molto avanti nella somministrazione. “In Israele si lavora 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno, in maniera ordinata. Ciò presuppone un avviso mandato al singolo cittadino”.
A 24 ore dall’era Biden. Domani Joe Biden giurerà a Washington, diventando il 46esimo presidente degli Stati Uniti. Sarà una cerimonia complicata dalla pandemia e dalle tensioni legate a possibili violenze di gruppi di estrema destra e sostenitori di Donald Trump. L’Fbi, segnala il Corriere, sta indagando anche su eventuali legami tra questi gruppi e gli agenti della polizia in servizio. Intanto le priorità per Biden, sottolinea Repubblica, sono due: pandemia e recessione. Per uscire da entrambe, il presidente ha promesso la vaccinazione di 100milioni di americani in 100 giorni. Nelle sue ultime 24 ore alla guida degli Stati Uniti, Trump invece si prepara a concedere “la grazia e a commutare la pena a circa cento persone, tra colletti bianchi condannati per vicende penali, rapper di fama, oltre a vecchi amici e alleati come Steve Bannon e Rudolph Giuliani” (Stampa). Il Fatto ne parla come di “mercato della grazia” concesso “a chi paga e agli amici”.
Navalnyj, proteste contro l’arresto. L’Unione europea chiede alla Russia la liberazione “immediata” di Aleksej Navalnyj, noto oppositore di Putin. In caso contrario, minaccia il varo di nuove sanzioni contro Mosca (Repubblica). Arrestato al suo arrivo in Russia, Navalnyj ha fatto appello ai suoi sostenitori: “Scendete in piazza, non per me, ma per voi e il vostro futuro. Non abbiate paura” (Repubblica).
La sfida israeliana di Froome. “Quello di Israel per me è un progetto a lungo termine, che mi accompagnerà fino a fine carriera e pure oltre. Dopo quella caduta, la scelta più facile sarebbe stata ritirarsi. Ma non volevo concludere così”, così il campione di ciclismo Chris Froome, raccontando oggi alla Gazzetta dello Sport, la sua nuova avventura con la Israel Start Up Nation.
Memoria e segnalibro. “Ricordare serve al futuro”, afferma il nuovo direttore del Teatro Comunale di Ferrara Moni Ovadia, intervistato oggi da Avvenire. Libero presenta invece A stasera e fai il bravo (Il Sole 24Ore), libro testimonianza del sopravvissuto alla Shoah olandese Salo Muller. Su Domani, Donatella Di Cesare risponde alle critiche del filosofo Paolo D’Angelo al suo libro Il tempo della rivolta (Bollati Boringhieri). Su Repubblica Bari viene invece presentato il Museo realizzato a Lecce per raccontare le tracce ebraiche nel Salento.
Daniel Reichel