DAFDAF – Partire dai semi, guardare al futuro
Il 25 gennaio sarà Tu Bishvàt, la festa conosciuta anche come Capodanno degli alberi, Rosh haShanà lailanòt. A questa data DafDaf ha dedicato la copertina del numero 144, in distribuzione in questi giorni e, in collaborazione con Zeraim, un piccolo “speciale”. Contiene una lezione di rav Roberto Della Rocca, dei testi dedicati alle mitzwot, i precetti della festa, e al seder, e un gioco da ritagliare. Zeraim in ebraico sono i semi, che una volta piantati possono crescere e fiorire, se oggetto di cure attente, e che daranno frutti dolci e abbondanti. Ed è proprio questo il progetto dell’Area Cultura e Formazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, con cui il giornale ebraico dei bambini collabora da tempo e che raccoglie e rende disponibili materiali preziosi. Non possono poi mancare i libri, sempre presenti sul giornale ebraico dei bambini, e questo mese abbiamo scelto un volume che in Italia non è ancora arrivato: si intitola “She’s a mensch” e racconta la storia di una ventina di donne. “Scrittrici, atlete, scienziate, artiste e attiviste che hanno raggiunto traguardi straordinari: Mensch è una parola yiddish intraducibile che indica una persona integra e di valore: qualcuno che ciascuno vorrebbe come amico o amica. Troviamo Ruth Bader Ginsburg, la prima donna ebrea a reggere il prestigioso incarico di giudice della Corte Suprema; Vera Rubin, l’astronoma pioniera nello studio della rotazione delle galassie; Marlee Matlin, prima attrice sorda a vincere l’Oscar; il Primo ministro israeliano Golda Meir, fra le prime donne al mondo a ricoprire il ruolo di capo di stato e Barbra Streisand, una delle cantanti più famose del pianeta”. Sono figure molto diverse tra loro, ma tutte hanno superato ostacoli notevoli e schiuso nuovi orizzonti nel loro campo, si sono schierate dalla parte dei più deboli e hanno celebrato la loro identità ebraica. Sono storie a cui ispirarsi, degli ottimi esempi, così come danno un buon esempio i protagonisti delle pagine dedicate allo sport, che questo mese raccontano come gli sportivi in Israele stanno esprimendo solidarietà con le famiglie degli ostaggi, nelle mani di Hamas dal 7 ottobre. Il Maccabi Haifa, per esempio, pur giocando in casa si è presentato con la divisa da trasferta, spiegando che “Finché tutti i rapiti non saranno a casa, non ci sentiremo a casa neppure noi”, e sulle maglie dei giocatori dell’Hapoel Tel Aviv invece del nome degli atleti è comparso quello di alcuni villaggi e kibbutz devastati. A chiudere il numero un libro realizzato dalla Corte Suprema d’Israele e destinato ai giovani lettori per spiegare il proprio ruolo. Protagonisti del viaggio nel sistema giudiziario israeliano sono la guida Hilda Alma e due bambini Eitan e Maya. Insieme, i tre imparano a conoscere i poteri dei giudici, il loro lavoro, come funzionano i diversi tribunali d’Israele. E soprattutto come funziona la Corte Suprema, che si trova nel cuore di Gerusalemme e si occupa di difendere i diritti di tutti coloro che vivono nel Paese.
Buona lettura!
a.t.