Italia

FIRENZE – Zatelli: Memoria viva, l’arte può fare molto

Il Memoriale delle deportazioni di Firenze, inaugurato lo scorso luglio, è la casa del Memoriale degli Italiani che da Auschwitz ha preso la strada del capoluogo toscano nel 2016. Un trasferimento deciso dopo che le autorità polacche sembravano intenzionate a disfarsene per via di alcuni riferimenti ideologici non graditi, figli dell’epoca in cui fu realizzato. Ricordando le parole di Isaia «Darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato», costitutive a Gerusalemme dello Yad Vashem, si è svolto mercoledì a Firenze un seminario promosso dalla professoressa emerita di Ebraico dell’Università del capoluogo toscano Ida Zatelli e dalla presidente della Fondazione il Fiore, Maria Giuseppina Caramella. Il seminario, sostenuto dalla Comunità ebraica fiorentina, ha affrontato la storia e il significato di questo luogo (Ugo Caffaz), la funzione dei memoriali e dei musei nella didattica della Shoah (Silvia Guetta) e la sfida di rigenerare alcuni luoghi di Memoria come auspicato da Alberto Cavaglion in un suo recente saggio, intitolato “Decontaminare le memorie” (add editore).

MUSEI – Le donne dell’Italia ebraica, il bando del Meis

Una borsa di studio per realizzare una ricerca su “Le donne nella storia, nella cultura e nella educazione degli ebrei d’Italia”. La promuove il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara. Intitolata a “Clotilde e Maurizio Pontecorvo”, la …

DAI GIORNALI DI OGGI
Bokertov 10 aprile 2024

«L’attenzione sul fenomeno terrorismo è sempre stata elevata e dopo il 7 ottobre abbiamo ulteriormente alzato l’asticella», racconta al Corriere della Sera il capo dell’antiterrorismo Diego Parente. In quest’ottica «vengono seguite con attenzione tutte le manifestazioni: solo marginalmente si …

LIBRI – L’attualità di Emanuele Artom, 80 anni dopo

Con cura e delicatezza si girano le pagine del manoscritto. Ciascuna coperta da una velina di protezione. Sono fogli sparsi, di diversi formati, scritti a penna o a matita, costellati di annotazioni, cancellature, correzioni. Sfogliando il diario viene naturale immaginare …

TORINO – I giovani ricordano il giovane Artom

Sinagoga di Torino gremita di giovani nel giorno in cui la Comunità ebraica locale e quella di Sant'Egidio, insieme alle Comunità ebraiche di Vercelli e Casale Monferrato, hanno ricordato la figura del partigiano Emanuele Artom a 80 anni dal suo assassinio per mano nazifascista. Nato nel 1915, Artom era commissario politico di “Giustizia e Libertà” nella Val Pellice e Val Germanasca. Fu catturato il 25 marzo del 1943, all'età di 28 anni, e imprigionato alle Carceri Nuove di Torino. Morì pochi giorni dopo, il 7 aprile, per le torture subite. Il tradizionale corteo in sua memoria, dedicato agli studenti del territorio, era intitolato "A 80 anni dal sacrificio di Emanuele Artom: in marcia verso il futuro”.