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GERMANIA – “Abbiamo un problema”

“Come possiamo giustificare il fatto che la Germania rimanga in silenzio quando uno studente ebreo viene aggredito brutalmente, da un compagno di università?”. È la domanda posta da Maria Ossowski sulla Jüdische Allgemeine. In un articolo pubblicato l’8 febbraio e …

PAGINE EBRAICHE – È in arrivo il numero di febbraio

Per la sentenza della Corte internazionale di Giustizia sulla causa intentata per “genocidio” dal Sudafrica contro Israele serviranno forse degli anni. L’iniziativa di Pretoria ha comunque già prodotto conseguenze nel breve periodo e altre ancora sembra destinata a produrne. A …

ISRAELE – Tregua sì, tregua no le due ragioni in piazza

Al Cairo delegazioni israeliane e di Hamas si sono avvicendate in questi giorni. Sul tavolo dei colloqui, mediati dall’Egitto, il possibile accordo per la liberazione dei 136 ostaggi israeliani detenuti a Gaza. Una trattativa, scrivono i media egiziani, che però …

La tela di Teheran in Yemen:
breve storia degli huthi

Dal 1979 l’Iran khomeinista promuove la Giornata di al-Quds (Gerusalemme): un evento per dimostrare solidarietà alla causa palestinese e per esprimere il proprio odio contro Israele e gli Stati Uniti. In molti paesi musulmani questa manifestazione è diventata una tradizione. …

LIBRI – Qual è il prezzo della libertà?

In un folgorante saggio intitolato La doppia appartenenza, steso in America nel giugno del 1943, la filosofa ebrea (nata a Kiev e naturalizzata francese) Rachel Bespaloff scriveva: «Se c’è una cosa che il disastro ci ha insegnato è che in ogni momento, e dappertutto, il peggio rimane possibile fin tanto che sussistono le condizioni che lo provocano». Mai come oggi un simile pensiero ci appare in tutta le sua cruda verità, e tale dovrebbe apparire a chiunque sappia usare l’“universal dono” della ragione; così come attualissime sono le pur difficili pagine, in quanto pura filosofia esistenziale, che la Bespaloff stese negli anni dopo il suo approdo in nave a New York, sfuggita alla mattanza nazifascista europea.

INDAGINE – Osservatorio antisemitismo:
offendere gli ebrei non è più tabù

“Qualcosa non ha funzionato nel lavoro per contrastare l'antisemitismo in Italia”. È l'amara riflessione della sociologa Betti Guetta e dei ricercatori dell'Osservatorio antisemitismo della Fondazione Cdec di Milano. Una conclusione emersa sulla base della Relazione annuale su atti e discorsi antisemiti in Italia, presentata oggi dall'Osservatorio. I dati raccolti nell'indagine del 2023 sono preoccupanti: c'è stata un netto aumento degli atti di antisemitismo rispetto al passato. A seguito di 923 segnalazioni, sono 454 gli episodi individuati lo scorso anno: 259 in rete, 195 offline, tra cui una aggressione e 40 casi di minacce. Nel complesso, quasi il doppio rispetto ai 241 del 2022.

L’OPINIONE – Emanuele Calò:
Speriamo in uno stato palestinese democratico

L’ottima e benemerita Adachiara Zevi scrive su Moked che il “diritto alla critica, al dubbio e all’interrogazione è parte integrante dell’anima e della cultura ebraica. Esercitiamolo senza timore”. Aggiungerei: è proprio il dibattito che fa grande l’ebraismo e, d’accordo con …