musica

DAFDAF – Al ritmo dell’estate

A chiudere il numero 149 di DafDaf come sempre sono le pagine dedicate alla musica, preparate dall’associazione Suoniamo insieme per Alisa.

Questo mese presentiamo due canzoni: la prima si intitola Hagalshan (Tavola da Surf), e la seconda, Beleilot Hakayitz Hachamim …

DAFDAF – La vita, tra righe e quadretti

«Il periodo dell’Omer è quell’arco di tempo che va da Pesach a Shavuot. Sono sette settimane, ossia 49 giorni, che vengono letteralmente 'contati' ogni sera, a partire dal secondo Seder" fino al cinquantesimo giorno, che è Shavuot. Si aprono così le pagine che l'ultimo numero di DafDaf, il 148 - in distribuzione in questi giorni accompagnato da Pagine Ebraiche - dedica al ciclo delle festività. La spiegazione del significato di Lag baOmer, «Lag, ossia lamed e gimel, sono le lettere che in ebraico corrispondono al numero 33. BaOmer significa ‘dell’omer’. Lag baOmer quindi è il 33° giorno dell’Omer», si accompagna al gioco preparato da Genny Di Consiglio, di Zeraim. Il giornale, in verità, si apre con una copertina dedicata al 25 aprile, raccontato da una mano infantile che nel suo quaderno, due giorni dopo, scriveva: «Oh, dolce terra d'Italia, esulta! Gioisci al vento ancora mio bel tricolore! La nostra Patria è libera!».

DAFDAF – Insieme, una canzone per l’amore

Anche il numero 147 di DafDaf si chiude, come succede oramai da qualche mese, con le pagine dedicate alla musica, grazie all’Associazione “Suoniamo insieme per Alisa”.

Questo mese ci propongono Shir La’Ahavah, canzone per l’amore, conosciuta anche come Yachad, che …

DAFDAF – Tu e io cambieremo il mondo

L’ultimo numero del giornale ebraico dei bambini, il 146, è in distribuzione in questi giorni insieme a Pagine Ebraiche e si chiude con il testo di una canzone incentrata sul sentimento di unità e amicizia che può svilupparsi tra …

DafDaf – Mascherarsi, giocare, fare “sul serio”

Giocare, mettersi in gioco. Sono i cardini intorno a cui ruota il numero 146 di DafDaf, in distribuzione in questi giorni. Si apre con una immagine del dolce più tipico di Purim, quelle orecchie di Amman sul cui nome tanto si potrebbe dire: già Amman, Aman, Haman? E poi... orecchie? Non dovrebbero avere la stessa forma del cappello, del cattivo per antonomasia? E perché "immortalarlo", il cattivo il cui nome vorremmo cancellare? È vero che in origine si chiamavano semplicemente ‘involtini di semi di papavero’, ossia ‘mohntashen’ in yiddish e da lì è nato il fraintendimento che ha portato al nome con cui li conosciamo? Mohn sono i semi di papavero, il passaggio a 'hamantashen' sarebbe uno slittamento, un errore... un mascheramento, molto adatto alla festa cui sono legati.

DAFDAF – Suoniamo insieme per Alisa

Nel numero 145 di DafDaf, il giornale ebraico dei bambini, raccontiamo di una vicenda preziosa, invitando i giovani lettori a partecipare: ‘Suoniamo insieme per Alisa’ è un’associazione nata dal desiderio di diffondere nelle scuole l’esperienza vissuta da una ragazza, Alisa …

Il concerto di Varsavia

Dopo l’occupazione tedesca della Polonia numerosi compositori polacchi furono trasferiti nella prigione di Pawiak, presso il Campo di concentramento di Varsavia ubicato nel Ghetto; sospettati di perseguire finalità politiche ostili al Reich mascherate da attività artistiche o ritenuti membri di …

Le note della sopravvivenza

Il 6 febbraio 1941 i responsabili dello sviluppo economico del Reich e del polo industriale IG Farben concordarono sulla creazione di una fabbrica per la produzione di gomma e benzina sintetica nonché altri prodotti carboniferi presso il complesso concentrazionario di …

Danzare sui binari

Nell’aprile 1940 il Reich aprì un Ghetto presso la zona nordorientale di Łódź, città polacca annessa al Warthegau e, durante l’occupazione tedesca, rinominata Litzmannstadt in onore del generale tedesco Karl Litzmann che la occupò durante la Prima Guerra Mondiale; dopo …