Cultura

CINEMA – Le valigie di una storia lunga una vita

Riparte da Roma il viaggio de Le valigie della storia, l’ultimo lavoro di Marina Piperno. Per lanciare un messaggio la pluripremiata produttrice cinematografica, con la collaborazione di Luigi Monardo Faccini, ha scelto ancora una volta il linguaggio a lei più …

L’ONORIFICENZA – Dario Disegni: Emozionato e riconoscente

Le motivazioni non sono ancora arrivate. Ma l’emozione quella sì, ed è forte. «Sono molto emozionato e riconoscente», spiega al telefono Dario Disegni, presidente della Comunità ebraica di Torino, della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia e del Museo Nazionale …

LIBRI – Pavoncello: Il nuovo odio oggi è l’anti-israelitismo

L'anti-israelitismo è un neologismo che unisce due forme di odio, quella verso gli ebrei e quella verso lo Stato di Israele. Un virus ormai dilagante, specie dopo il 7 ottobre, sostiene il regista e drammaturgo romano Vittorio Pavoncello nel suo pamphlet "Antisraelitismo" edito da All Around. Parole nuove per definire quanto sta accadendo. È un tema non secondario, fa capire, perché «non possiamo certo tacciare di antisemitismo tutto ciò che ruota intorno all’ostilità e odio verso Israele, poiché semiti sono gli stessi arabi (e alcuni islamici), e anche perché è diventata una parola dietro la quale ormai in molti e troppi si nascondono». Al tempo stesso, incalza Pavoncello, «si ben dire che quelle parole ed enunciazioni, che tanto odio e morte hanno portato nel corso dei secoli, ora devono essere più propriamente definite».

MEMORIA – A Torino la Varsavia di ieri riaffiora sotto quella di oggi

«Esattamente 125 anni fa, in reazione al caso Dreyfus, Èmile Zola ha lanciato il suo famoso ‘J’accuse!’. Questo grido sconvolse la Francia e in un certo senso anche l’Europa. Credo, sono profondamente convinto, che oggi da qua, da Varsavia, debba essere ripetuto questo appello. J’accuse…! Dobbiamo opporci all’antisemitismo, alla violazione dei diritti dell’uomo, all’aggressione dei vicini, alla falsificazione della storia, al mancato rispetto dell’interesse e della volontà della minoranza da parte della maggioranza al potere».

CULTURA – Ebrei in Abruzzo, una storia riscoperta

Mercanti, medici e stampatori. Attivi nei grandi come nei piccoli centri. Un mondo vivace che gli editti di espulsione promulgati nel Cinquecento sradicarono per sempre dal territorio di riferimento. Nella sua ricerca "La presenza ebraica negli Abruzzi medievali", pubblicata nel 2023, Andrea Casalboni ripercorre la storia degli ebrei in Abruzzo tramite un completo riesame delle fonti, offrendo per la prima volta uno sguardo d'insieme «su un'area della storia ebraica in Italia rimasta sinora poco nota ed esplorata». Di ebrei in Abruzzo partendo da proprio da questo lavoro e con l'attenzione rivolta in particolare all'arco temporale compreso «tra gli Angioini e gli Aragonesi», si parlerà nel pomeriggio alla Biblioteca Nazionale dell'Ebraismo Italiano "Tullia Zevi".